28 novembre 2013

Ciambellone di farina di mais con goiabada (o Bolo de fubá com goiabada)

Variazione sul tema di questa ricetta qui, e pure di quest'altra qui. Da un mesetto circa ho iniziato a sbirciare assiduamente alcuni blog di mangioni-degustatori-aspiranti-cuochi di questo lato di mondo. La questione è che da queste parti brasiliane ci sono tanti, ma dico tanti ingredienti (soprattutto frutta e verdura...ma sarà che io ho un debole per il mondo vegetale in cucina? Bah!) di cui non saprei neanche tradurvi il nome in italiano. Alcuni non li avevo mai visti, altri magari si, ma non li avevo mai assaggiati prima. La questione è che alcune volte, quando sono scarsamente "bioinspirata", non so da dove iniziare con certa frutta e verdura "nuova". Da un lato mi piacerebbe sperimentare ricette locali, magari tipiche, dall'altro vorrei azzardare qualche esperimento in cucina (difetto professionale! Ahahah!)...e poi, senza accorgermene, finisco per perdermi in questo limbo, senza sbilanciarmi né in una prova né nell'altra. Considerando che ormai sono qui da poco più di cinque mesi mi sono "ripromessa" che devo assolutamente approfittarne di più, sperimentando e cucinando (e postando!), quando posso, le "mie novità" in cucina di questo nuovo mondo della sottoscritta. Ora, fatta la premessa, non mi trasformo certo in Olivier Anquier o in Laurent Suaudeau (e se non li conoscete, poco male. Personalmente io non li conoscevo prima di "sbarcare" da queste parti!). Semplicemente ho deciso di "frequentare" le pagine di qualche blogger brasiliano e provare qualche ricetta differente. ;-) E, senza esagerare con cose complicate, oggi scrivo questa ricetta facile facile di un dolcetto con farina di mais e goiabada. Il problema è "che cosa è la goiabada"? Con la santa "wikipedia" si risolvono tanti problemi (ahahah!), quindi sbirciate qui. E prima di comprare un bel po' di guava (guaiava o guayaba...o, come dicono in portoghese, goiaba! Cioè il frutto per preparare la goiabada), e provare la mia versione home made della goiabada (cosa che spero di poter fare presto!)...ho comprato la goiabada direttamente al supermercato (facile la vita!). Si può sostituire la goiabada con la cotognata, ed il gioco è fatto. Questo ciambellone si mantiene morbido per vari giorni...e, neanche a dirlo, a colazione è perfetto.

Continuo con le mie foto scadenti ma tutto "evapora" (magari evaporasse! Il problema è che finisce "ingurgitato" in un battibaleno!) prima di poter scattare una foto decente alla luce del giorno magari durante il fine settimana! Comunque vi assicuro che era un ciambellone. la foto é in fettine perché in assenza di tortiera ermetica mi tocca conservare dolci e dolcetti in pirofile di vetro ben chiuse per evitare il pericolo "formiche". Gli insettini "del diablo" sono capaci di "annusare" la farina di mais anche nello spazio...e vi assicuro che sono capaci di arrivare in luoghi che noi umani non siamo in grado di immaginare! Ahahahah! Eh già! L'ultima volta che ho sperimentato questa farina ho dovuto fare i conti con le fantastiche bestioline. E dire che vivo in un decimo piano in piena metropoli! ma vabbé lasciamo stare! "Vantaggi" da paese tropicale! :-P
La ricetta arriva da questo blog qui. Ho fatto i cambi in grammi perché io con misure in tazze, tazzine, cucchiai e cucchiaini mi perdo rapidamente. Strane abitudini, o deformazione professionale, ma preferisco le quantità su bilancia!

Ingredienti
- 4 uova
- 300 gr di zucchero
- 170 gr di farina di mais (fubá)
- 150 gr di farina 00
- 170 gr di yogurth naturale
- 60 gr di olio di semi
- 16 gr di lievito per dolci
- 100 gr di goiabada (o q.b.)

Montare bene le uova con lo zucchero. Spegnere lo sbattitore e aggiungere lo yogurth e l'olio e mescolare con un cucchiaio. Separatamente mescolare le farine con il lievito e aggiungerle gradualmente all'impasto mescolando delicatamente a mano. Versare l'impasto in una teglia per ciambellone, precedentemente imburrata e infarinata. Aggiungere sulla superficie tocchetti sottili di goiabada. Cuocere in forno preriscaldato a 180 °C per circa 40-45 minuti fin quando risulterà dorato (fare la prova dello stuzzicadente). Io ho lasciato il dolce un po' di più nel forno e si è formata una crosta più scura esternamente, ma è rimasta morbida senza bruciarsi!

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