13 agosto 2014

Aracaju: passeggiando dal mercato alla spiaggia

Quasi pronta per una nuova avventura in questa terra verdeoro. Domani si riparte per un fine settimana laaaaaaaargoooo. Eh si, lo so. Domani è solo giovedi, ma considerando che sarò via "solo" quattro giorni, per me è comunque "un fine settimana largo".
Ogni volta che mi ritrovo a vivere in un paese nuovo ho sempre la stessa sensazione: di non viaggiare spesso come vorrei. È davvero una strana sensazione. Perchè fuori dal Belpaese, vuoi per la lingua vuoi per il certificato di nascita, ci si sente comunque un po' stranieri (chi più e chi meno) con quella voglia persistente di "andare, fare, scoprire". Ma allo stesso tempo, vivendo e lavorando in un nuovo paese, si entra in un ritmo da "vita quotidiana" che per forza di cose limita quella sensazione da turista. Si vive oltreconfine ma bisogna comunque fare i conti con la spesa, il pranzo, la cena e la lavatrice. E naturalmente c'è anche altro. Quando si conoscono nuove persone e si instaurano nuove amicizie, soprattutto se locali, si preferisce fare una passeggiata, mangiare qualcosa assieme, cucinare in casa...insomma la vita da turista certe volte passa in secondo piano e quello spirito da esploratore bisogna proprio andarlo a risvegliare.
Ma cambiare il chip (inserendo il ritmo da zaino in spalla!) non è una gran fatica per la sottoscritta. Al contrario! E prima di raccontare una nuova avventura tropicale, ho finalmente trovato il tempo di impacchettare un po' di foto di una bella escursione: il mio viaggetto ad Aracaju. Un viaggio organizzato per un'occasione davvero speciale: a boda dos meus queridissimos amigos Ana&Alex.
La prima foto che ho scelto per introdurre questo post è, manco a dirlo, una foto scattata al mercato (che poi questo è sempre un blog di cucina-foto-e-viaggi, in un unico mix!). Al mercato di Aracaju, una foto di un bel frutto giallo&rosso chiamato caju. Insomma un bel gioco di parole. Ma andiamo per ordine (come direbbe Pif in uno dei suoi simpatici reportage). 
La città di Aracaju è la capitale dello stato di Sergipe, probabilmente lo stato più piccolo del Brasile (perchè in Brasile ci sono stati e non regioni, tipo negli Stati Uniti). Il Sergipe è uno stato piccolo piccolo che si trova più a nord di Rio de Janeiro e ancora più a nord di Salvador de Bahia, ma più a sud delle conosciute città (almeno credo!) Recife e Fortaleza. Per eliminare ogni dubbio, la cosa più semplice è dare un'occhiata su googlemap. Ahahah!
E il gioco di parole caju (il frutto) e Aracaju (la città)??? "Aracaju" significa "cajueiro de papagaios" (l'albero di caju dei pappagalli) infatti "ará" significa pappagallo e "acayú" è il frutto del cajuero (cioè l'albero di caju). Dopo questa spiegazione, rapida e confusa, chissà non proprio da Enciclopedia Treccani, veniamo alle foto e ai commenti.
Ho un dubbio esistenziale che non so risolvere: ma esiste il caju in in Italia? Magari anche importato? Proprio non lo so. Comunque, giusto per chiarire, questo frutto chiamato caju è grande più o meno come un mandarino. Dalla parte giallo-rossa si ricava un succo (che la sottoscritta non ha annoverato tra i preferiti! Insomma non mi piace un granche! Ops!), mentre da quel beccuccio marrone (che sembra quasi il becco di un pappagallo!)  si ottiene la "castanha di caju" (e questa si che mi piace!). Una castagna brasiliana che viene tostata e gustata nella variante salata o dolce (quando caramellata).
Anticamente il caju era prodotto in grandissima quantità proprio ad Aracaju. Attualmente esistono piantagioni enormi di cajueiros in altri stati del Brasile, tipo Rio Grande do Norte che si trova al nord del Brasile, più a nord dello stato di Sergipe (oggi ho il pallino della geografia).
Comunque nel grandissimo e fornitissimo mercato di Aracaju, questa castanha di caju la fa da padrone. Prezzi moooooooooolto più bassi rispetto agli standard di Rio de Janeiro e io direi anche più "gustosa".
Sono partita con la descrizione natural-gastronomica-geografica e non ho presentato il mercato. Eccolo qua. Incluso con un'opera d'arte all'entrata a forma di....castanha di caju, naturalmente.
Il mercato è davvero grande. Suddiviso nelle sezioni: carne, pesce e verdure.
E naturalmente la mia passione "fruttifera" mi ha fatto scoprire in questo bel mercato altri due tipi di frutta, che non avevo mai assaggiato. Tra le foto che seguono qui in basso: in alto a sinistra vi presento la "pitomba" e in basso a destra la "mangaba" (proprio dietro ai grossi avocado verdi!).
La pitomba appartiene alla famiglia delle Myrtaceae ed è tipica della regione amazzonica. In Brasile la chiamano anche "olmo-de-boi" o "caruiri" ed è particularmente coltivata negli stati del nordest del Brasile. Mangiare la pitomba è un po' un passatempo. La polpa, bianca, rimane protetta sotto una buccia dura di color marrone: si rompe la buccia schiacciando con le mani la pitomba su un piano duro e poi si succhia la polpa, che è succulenta, un po' acida e dolce.
La mangaba, o mangaba-ovo, è usata per preparare succhi, gelati e dolci. Il maggior produttore di mangaba è, indovinate un po', proprio lo stato di Sergipe...e vi assicuro che il succo di questo frutto è fantastico.

E poi un'altro prodotto principe della cucina del Nord-Est brasiliano: la mandioca. Nel mercato si trova in tutte le salse e le forme. Ma questo tema della mandioca e derivati, vivendo in Brasile, lo dovrò approfondire prima o poi. Ne avevo parlato un po' qui, ma devo proprio preparare tante altre ricettine.
E nella sezione "pesce", come non fotografare questi bustoni di gamberetti essiccati???
E poi, attraversata la piazza, c'è l'altra metà del mercato con i prodotti di artigianato. Tele, stoffe, paglia, legno, intagli, ricami...avrei riportato a casa di tutto.
Avete visto quante bandierine? Il mercato è vestito a festa perchè giugno (quando sono stata ad Aracaju) è il mese de "as festas juninas" (le feste di giugno). Un mese di feste popolari per celebrare ben tre Santi: Sant'Antonio, San Pietro e San Giovanni. Questi festeggiamenti sono davvero belli. Adoro le feste popolari. Ho avuto il piacere di assistere alle festas juninas in Portogallo, a Porto, e ora in Brasile. Ma pure questo è tema di un altro post!!!
E proprio nel mezzo del mercato, tra la parte delle cibarie e la parte dell'artigianato, ci sono anche fiori, piante e spezie.
L'ideale è andare la mattina. Come in tutti i mercati la mattina c'è un viavai straordinario da osservare e fotografare (ma pure annusare e gustare)...e così si ha anche la scusa per trattenersi a pranzo. E se non provate qualche sfizietto tra una bancarella e una griglia all'aria aperta, c'è sempre l'opzione ristorante sopra il mercato.
E dalla parte alta del mercato si ha anche la possibilità di avere una bella panoramica sul fiume.
E la panoramica è ancora più completa e bella se si decide di prendere la seggiovia dal Parque da cidade.
Se avete prenotato l'alloggio in uno dei tanti hotel sulla Orla de Atalaia (praticamente il lungomare della città), l'ideale è fare un salto in spiaggia...
Lasciate le vostre cose sotto l'ombrellone del chiosco. Chiedete al camariere di darci un'occhiata e attraversate la grandissima spiaggia per fare un bel bagno nel caldo oceano del Nord-est del Brasile.
La temperatura è perfetta per una come me che è abituata a sguazzare nel Mediterraneo (e che a Rio de Janeiro soffre non poco con l'acqua gelida del mare). E se poi amate il surf è solo apprafittare del vento costante che soffia da quelle parti.
Alla prossima Aracaju!!! :-)

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