29 ottobre 2014

Biscotti e "casadinhos" di "goiabada"

I biscotti e i "casadinhos" di goiabada sono dei dolcetti mooooolto tipici da queste parti brasiliane. Si trovano di tutte le forme e dimensioni nei supermercati ma pure al mercato. Piccolini, un po' più grandi, a forma di pallina, rotondeggianti, a forma di fiorellino. Proprio al mercato, quasi sempre, c'è una bancarella che vende biscotti al chilo di vario tipo, tra cui quelli con goiabada. La goiabada, come avevo accennato anche qui, è una specie di "cotognata" ma preparata con la guayava. La goiabada, tagliata a fettine, si mangia con il formaggio magari come dolcetto a fine pasto, ma è anche usata per preparare alcuni dolci, come questi biscottini. Quando la goiabada viene sistemata tra due biscotti a formare una specie di panino, questi prendono il nome di "casadinhos", che significa "uniti" o "sposati" (in realtà è un diminutivo, quindi "casadinhos" potrebbe essere tradotto come "sposini"). 
Avevo preparato questi biscottini, con molte modifiche qualche tempo fa. Questa volta ho cercato una ricetta più vicina all'originale. I biscotti ottenuti sono proprio come quelli comprati. :-)

28 ottobre 2014

Pesto basilico e spinaci con castanhas-do-pará

Verde, verdissimo rispetto a questo pesto qui. Per questo nuovo pesto verde, proprio verde, ho usato gli spinaci. Cosí, semplicemente. Sciacquati, senza scottarli ne ripassarli. Tutto nel frullatore, un click ed è pronto. Buono e rapido.

27 ottobre 2014

Alfajores argentini con dulce de leche e bagno di cioccolato

Un barattolo di dulce de leche fatto in casa e conservato gelosamente nel frigorifero. La tentazione di mangiarlo a cucchiaiate, una dopo l'altra. E la promessa, a me stessa, di preparare gli "alfajores" prima di vederlo svuotare completamente, per non ricadere nella tentazione grandissima di preparare altri dieci barattolini di questo dulce de leche troppo goloso. E allora mi metto all'opera...
Gli alfajores sono dolcetti ripieni molto diffusi in Spagna e in Sud America. In particolare, molto popolari in Argentina tanto da essere considerati una vera icona gastronomica. In realtà gli alfajores sono di origine araba, come prova il nome che significa "ripieno" (al-hasú). Preparati unendo due biscotti rotondi con un ripieno di dulce di leche, generalmente, sono bagnati nel cioccolato, nella glassa o ricoperti con zucchero a velo. Da paese a paese si incontrano versioni differenti di questi golosi dolcetti. Esistono di frutta, di mousse o ottenuti con farina di mandorle e miele.
La mia versione in questo post è la classica argentina: biscotti preparati con amido di mais, ripieno di dulce di leche e copertura di cioccolato fondente. Il mio bagno di cioccolato per la copertura lascia un po' a desiderare (...questioni d'estetica. Troppo di fretta!), ma questi alfajores sono proprio buoni.

25 ottobre 2014

Fettuccine al caffè macinato con gamberi all'arancia e rucula

Sembra che ottobre sia proprio il mese delle celebrazioni internazionali. Un po' per caso ho scoperto che il 25 ottobre è la "giornata mondiale della pasta". Il world pasta day di questo 2014, giunto alla sua XVII edizione, è stato organizzato in Argentina. Una giornata di riunioni, tavole rotonde e discussioni riguardo la sostenibilità, le materia prime, i mercati mondiali, la produzione, l'alimentazione, la salute, la nutrizione, la gastronomia e la ricerca...della PASTA!!!
A pensarci bene la pasta - un po' come il pane - è davvero un alimento versatile, facile da preparare, cucinare e adattare alle esigenze (e ai gusti!) di tutti. Adoro la pasta. Probabilmente rientro in quella statistica del quasi 50% di italiani (anche se all'estero) che la mangia ogni giorno e che sbandiera ai quattro venti le proprietà&qualità di questo alimento. Credo che l'aggettivo che meglio la descrive è: versatile, una tavolozza di ispirazione. Preparata con ingredienti ricercati, altre volte con ingredienti semplici o con abbinamenti improvvisati svuota-frigorifero, è capace di riunire a tavola, di far rallenare i ritmi, di farci sedere, chiacchierare e, perché no, sorridere. Happy...world pasta day!!!!
Queste fettuccine qui sono una tavolozza improvvisata. Da parecchio tempo ho in mente di colorare la pasta fatta in casa con tanti ingredienti differenti. Sperimentare, o forse semplicemente giocare con i sapori. Il caffè rientrava da tempo nella lista delle "prove da fare". Si sente, e come si sente quel sapore particolare di caffè a fine boccone. È stato facile e divertente preparare queste fettuccine qua. E, come al solito, depennata una ricetta dalla lista ne sono entrate almeno altre dieci da fare.

24 ottobre 2014

Biscott-esse alla cannella

Biscotti a forma di esse ("biscott-esse"!) dal profumo e sapore travolgente di cannella. Perché questo sapore forte di cannella ci piace. Parecchio, direi. Il forno acceso, l'impasto che praticamente si preparara da solo e i biscotti sono già pronti.

23 ottobre 2014

Gnocchi di ricotta vaccina

Giovedì. Giro di boa della settimana. E allora oggi torno con l'appuntamento "giovedì=gnocchi"! Niente patate lesse, niente schiacciapatate e poca farina...bisogna solo comprare la ricotta. 
Fantastica e versatile, la ricotta da qualche tempo è entrata prepotentemente nel mio frigorifero e nella preparazione di tanti piatti, dolci e salati. Buoni davvero questi gnocchi, ma soprattutto facili e rapidi da preparare. Talmente rapidi che inclusa la foto è passata in secondo piano. Questa volta, più che mai, cotti e mangiati. Buon giovedì.

22 ottobre 2014

Pizzette rosse da buffet con impasto senza lievito

Vi è mai capitato, magari una domenica dopo pranzo, di ricevere una visita di amici che si è dilungata per tutto il pomeriggio e di non avere nessun tipo stuzzichino preparato, imbustato o congelato? Alla sottoscritta si, è capitato. A dire il vero più di una volta! E l'ultima questa domenica. Per fortuna la maggior parte delle volte non entro in panico e automaticamente scatta la fantasia.
Volevo preparare di nuovo delle pizzette, questa volta dell'ultimo minuto perché senza tempo di far lievitare l'impasto. Sembrano le stesse pizzette preparate qui, ma non lo sono. Si preparano mischiando bicarbonato nell'impasto. L'impasto risulta leggermente più duro e le pizzette lievitano (poco!) direttamente nel forno. Ma il risultato è praticamente lo stesso: spariscono in un battibaleno!!!

21 ottobre 2014

Dulce de leche o Doce de leite

E continuo ad accumulare energie (o calorie?!?) con la scusa di "affrontare" la settimana appena entrata. Comunque non lavoro in miniera, quindi (forse, forse!) questa storia delle "energie da accumulare" è una grande scusa. A mia discolpa, approfonditi studi teorico-sperimentali confermano che anche il pensiero consuma calorie! Ahahah! Vabbè. Meglio lasciar perdere e passare oltre. Meno male che, a fine giornata, qualche volta torno a casa in bici!
Quattro righe introduttive per presentare questa "cremina" chiamata dulce de leche, in spagnolo, o doce de leite, in portoghese. Alla lettera, la traduzione in italiano potrebbe essere "dolce di latte". Io preferisco mantenere il suo nome, in spagnolo o portoghese.
Il dulce de leche è una crema di latte e zucchero, ottenuta dopo una cottura molto lenta, con un sapore tipo caramello (o caramella mou). Diciamolo pure, una bomba di zucchero mooooolto energetica (=calorica) ma buona, proprio buona. 
Di origine non ben definita, il dulce de leche è conosciuto come un prodotto argentino, ma a dirla proprio tutta, probabilmente è di origine cilena. Esistono varie storie sulla sua nascita, alcune sono delle vere leggende. Si narra di contrabbandi di latte traformato in dulce de leche in Uruguay o preparazioni per addolcire bevande (tipo il mate) e altre storie ancora.
Attualmente è consumato in quantità industriali in Argentina, Paraguay e Uruguay, ma anche in Brasile e, in generale, in tutto il centro e sud America. Da paese a paese si possono incontrare variazioni della stessa ricetta e vari nomi. In Guatemala, Colombia e Venezuela il dulce de leche è anche chiamato arepique. In Messico, cajeta e preparato con latte di capra. In Bolivia, Panamá e Perú, manjar de leche, mentre in Cile e Ecuador semplicemente manjar. A Cuba si prepara con latte condensato nella pentola a pressione ed è chiamato cremita de leche o fanguito (lo proverò).
Un po' come la Nutella, si mangia al cucchiaio, spalmato o come guarnizione di altri dolci (scriverò un altro post prossimamente) o anche frutta. Nonostante sia facilissimo da preparare in casa, viene comunemente consumata la versione da supermercato. Oggi vi racconto come si prepara...

20 ottobre 2014

Tiramisù al caffè con ricotta e senza uova

Ricotta, ricotta e ancora ricotta! Ricette già scritte, altre da pubblicare, altre ancora da provare e tutte con questo ingrediente semplice ma capace di trasformare piatti dolci e salati. Come questo tiramisù! Abbandonato il mascarpone e eliminate le uova, è arrivata la ricotta! Con curiosità assaggio un cucchiaio e mi dico "perchè non l'ho mai preparato prima?". 
Che sorpresa ritrovare ricette classiche con nuovi ingredienti. Ci scappa un sorriso. E iniziare la settimana con un sorriso, si sa, fa proprio bene. Buon lunedi.

19 ottobre 2014

Sarzol: ricordi autunnali di un fine settimana

Dopo il pane asturiano (la boroña) presentato per il World Bray Day ho ripescato nel mio archivio fotografico questo bel fine settimana spagnolo, o meglio asturiano. Sono foto di qualche tempo fa. Ho guardato le fotografie con piacere e ho deciso, in questo caldo fine settimana carioca, di chiudere questo domenica pomeriggio con i colori autunnali di Sarzol, un piccolo paesino di Asturias. Fotografie che trasmettono tranquillità che rallentano i ritmi frenetici prima di riniziare la settimana.

17 ottobre 2014

Filetti di salmone marinati al lime e zenzero con semi sesamo

Qui fa caldo, proprio caldo! Sulle mappe dei metereologi compare una grande "macchia" rossa su quasi tutto il paese verdeoro: caldo tanto, pioggia zero! Millimetri di acqua piovana tra i minimi storici. Questo venerdi (ora che lo noto, è pure 17) inizia un po' cosi, sottotono! Ma passa in un attimo. Ora attacco la spina, mi attivo e tornano il buonumore e l'energia!!!
Intanto, visto che è venerdi, ricetta di pesce. E visto che fa caldo, ricetta senza forno, facile, rapida e soprattutto dal sapore fresco e profumato! Complice di tutto ciò, una new entry nella mia cucina: lo zenzero. "Amico" di vecchia data, lo zenzero, dalle mie parti, rimane lì, un po' nascosto e dimenticato tra gli altri ingredienti. Lui sempre pronto per entrare in scena, io sempre un po' scettica sul da farsi. Questa volta nessuna scusa, il suo sapore fresco ha accompagnato stupendamente questi bei filetti di salmone. Le foto sono quelle che sono (sorry!) ma questa ricetta rinfresca la giornata! Buon venerdi.

16 ottobre 2014

Boroña asturiana: un pane semplice di farina di mais per il World Bread Day 2014

Il 16 ottobre si celebra la "Giornata mondiale dell'alimentazione", anniversario dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura (FAO). Giornata per ricordare il 16 ottobre 1945 quando, presso Québec City in Canada, i rappresentanti di 34 nazioni firmavano l'atto costitutivo della FAO.
Dal 2006 i foodblogger di tutto il mondo esprimono la loro soliedarietà con questa giornata indetta dalla FAO "sfornando" (letteralmente!) e pubblicando...PANE! Un'idea per "onorare" il pane quotidiano, semplicemente dedicando un post sul proprio blog proprio il 16 ottobre, dimostrando così che "fare il pane in casa è facile e divertente". Quest'anno ho deciso di partecipare anch'io al "World Bread Day 2014", seguendo le indicazioni del blog di Zorra.
Il pane che vi presento è più che facile, facilissimo. Ho scelto questo pane speciale perchè è il bel riassunto di tanti ricordi di questi ultimi anni. È il ricordo della mia prima trasferta da sola fuori dal Belpaese per un tempo più lungo di una vacanza, la riscoperta del nord del Portogallo, l'incontro di tanti amici a Porto, seguita dalla decisione del trasferimento in Spagna facendo il Cammino di Santiago al contrario fino a Barcelona, per poi finire a Madrid e poi scoprire Asturias. Quattro righe per riassumere tanti anni di avventure, amici e ricette, che in qualche modo, nella mia mente, hanno anche un po' il profumo e un po' il sapore di questo pane semplice: la boroña asturiana. Associazioni proustiane che la mente mantiene, elabora e traforma nel tempo.

15 ottobre 2014

Briochine light alla crema di ricotta, senza burro

Prima o poi devo superare i miei timori e entrare nel magico mondo dei lievitati veri, quelli nato col lievito madre o col licoli. Per il momento (sig, sob!) mi limito al panetto di lievito di birra fresco. Ma a pensarci bene pure lui regala piccole e belle soddisfazioni, magari da inzuppare nella tazzona del latte a colazione, come queste briochine qui.

14 ottobre 2014

Pizzette rosse da buffet

Ma che divertenti queste pizzette! Avete presente le pizzette da buffet? Quelle classiche classiche da festa di compleanno? Quelle che si comprano precotte al supermercato o al chilo in un bel vassoio dal fornaio? Insomma le pizzette, le classiche pizzette che poi non sono necessari tanti giri di parole per presentarle. Ecco io le ho sempre assaggiate in qualche buffet ma mai preparate. E ora scopro che sono facilissime da fare, giusto il tempo di lievitazione dell'impasto. Ne ho preparate metà con la sola salsa di pomodoro all'origano e l'altra metà pure con un cubetto di mozzarella. 

13 ottobre 2014

Torta alla ricotta con frolla di cacao e farina di segale

La ricotta entra nel mio carrello della spesa un giorno sì e l'altro pure. Devo ammettere (purtroppo!) che non è quella freschissima che arriva sul banco formaggi, e che il pizzicagnolo nostrano incarta con un movimento da maestro in quel foglio di carta bianco un po' plastificato. Macchè! Mi tocca comprare una confezionata, che arriva nel banco frigo già pre-pesata in un contenitore di plastica con tanto di bandierina italiana stampata. 
Già. Perchè qui in Brasile - o almeno a Rio de Janeiro...e qualcuno mi dica se altrove, in questo enorme paese, la cosa migliora - la "questione formaggi" è proprio triste. Escluso un formaggio fresco tipo primosale molto usato (chiamato queijo Minas, perchè prodotto in una regione chiamata Minas Gerais) praticamente non esiste una grande varietà di formaggi stagionati. Di certo non è mancanza di latte, che di mucche ce ne sono in abbondanza. Probabilmente dipende dalle temperature tropicali quasi in tutto il paese che non favoriscono la stagionatura (effettivamente lo stesso problema nasce con i salumi) o forse è solo una questione d'abitudini. Dovrò informarmi.
Comunque, tornando alla ricotta, vi assicuro che pur non essendo freschissima non è affatto male. La mia nonna mangia la ricotta fresca fresca con una spolverata di zucchero e una di cannella. Quando ero bambina, si ostinava a prepararmela allo stesso modo per merenda. La mangiavo sì, ma storcendo un po' il naso, perchè la sottoscritta non è mai stata una grande fanatica della ricotta. Finora, appunto. Ultimamente la "imbuco" in ogni dove: pasta, pane, biscotti e dolci, dichiarata o nascosta tra gli ingredienti. Improvvisamente è diventata una grande alleata in cucina!
E in questo lunedi soleggiato (almeno qui!) torna la ricotta in un dolce per niente dolce e abbastanza leggero (se non fosse per il burro della frolla!). Torta perfetta per la colazione, a fine pasto o a merenda. Gustatela tiepida o preparatela il giorno prima per far ammorbidire la frolla e conservatela in frigorifero. È buonissima anche fredda. Probabilmente è perfetta anche servita con una calda di frutti rossi, tipo una torta di formaggio. Idea per la prossima volta. Si conserva perfettamente per 4-5 giorni.

12 ottobre 2014

Pesto al basilico con castanhas-do-pará

Una ricetta-non-ricetta. Basta una manciata d'ingredienti, un po' di pazienza per triturare tutto ed ecco un barattolino di pesto profumato che, conservato in frigorifero, è pronto per condire rapidamente un piatto di pasta, una bruschetta o per dare un tocco differente ad un piatto veloce della settimana.

10 ottobre 2014

Pane in cassetta al cacao

Ci sono foodblog che ti conquistano, un vero amore a prima vista. Quello della Pippi (Laura Adani) è uno di questi: foto bellissime, ricette sorprendenti. Come questa!
Questa è la ricetta di un pane in cassetta stepitoso. Assolutamente da provare per una colazione speciale. Semplice da preparare, morbidissimo, non dolce, con un buon sapore di cacao. Un impasto che diventa un super lievitato e nel forno cresce, cresce, cresce e non si ferma più. Dovevo usare uno stampo decisamente più grande, ne sono consapevole! Comunque vedere questo bel pane che nello stampo entra a fatica quasi saltando fuori straripante a dare il buongiorno, che vi devo dire, mette di buonumore (eh si, certi giorni basta davvero poco!).
Perfetto per l'inzuppo mattutino. Ancora più goloso con un cucchiaino di marmellata ai mirtilli, all'arancia o alle ciliegie o con una spalmata "frugale" di crema di nocciole. Eh si, ho provato tutte le varianti possibili, avevate dubbi a proposito?! Ma anche tostato e spalmato con un formaggio cremoso o in versione leggermente salata con prosciutto cotto è a-s-s-o-l-u-t-a-m-e-n-t-e eccezionale!

09 ottobre 2014

Torta di rose alla zucca, con uvetta o cioccolato

Ottobre-zucca-arancione. Torno al mitico trio autunnale e trascrivo sul blog questa ricettina assolutamente da colazione, perchè iniziare la giornata in modo speciale regala una carica in più.

08 ottobre 2014

O Cânion do Xingó: tra Alagoas e Sergipe

Con i racconti di viaggio accumulo ritardi stratosferici. Il lavoro più grande è decisamente quello di scaricare, organizzare, selezionare e raggruppare tonnellate di fotografie. Tutto questo processo mi piace, ma richiede tempo e pazienza. Comunque, guardando il "bicchiere sempre mezzo pieno" e adottando il vecchio proverbio "meglio tardi che mai", vi presento: o Cânion do Xingó.
Un'escursione di una giornata in quel viagetto ad Aracaju che avevo raccontato qui. Sembra sia una delle escursioni più belle da fare nello stato di Sergipe (al nord del Brasile): una passeggiata in barca sulle acque tranquille del fiume São Francisco attraverso un canyon dalle strabilianti pareti rosse, attraversando il confine degli stati Alagoas e Sergipe

06 ottobre 2014

Spiedini di sarde arrotolate ripiene con castanha-do-pará

Certe volte cado nell'amletico dubbio: pesce o carne, che prepariamo stasera per cena? La maggior parte delle volte il dubbio nasce con il frigorifero vuoto, e la scelta si risolve in un battibaleno dopo una capatina al supermercato. E menomale che il supermercato è aperto pure la domenica, che certi sabati siamo proprio svogliati e di andare a metterci in fila al supermercato proprio non ci va!
E se le mandorle da qualche tempo ci piace sgranocchiarle dopo cena magari guardando un film (che vita da pigri certi giorni!) e i pinoli figurarsi se li conservo in dispensa a Rio de Janeiro (che sono importati e cari, carissimi quasi come il tartufo-bianco d'Alba!). Restavano da parte, chiuse nel barattolino, solo queste castanhas-do-pará perfette per quel simil-ripieno-siciliano che ogni tanto provo a imitare. 
Poi mi ritrovo a scrivere l'elenco degli ingredienti e non so che pesci prendere con le traduzioni italo-portoghesi. Mi affido a internet e vi dico che questa castanha-do-pará non è la "classica" castagna italiana. Piuttosto, in Italia sembra essere conosciuta come "noce del Brasile" o "noce amazzonica". Io, nella mia ignoranza-di-panza, quando ero in Italia (e a dirla tutta pure in Spagna) non l'avevo mai assaggiata. Quindi non so neanche dire con che facilità si trova al supermercato. Confido nel mondo globalizzato, ma potete tranquillamente sostituirla con mandorle o noci triturate (giusto per essere eco-sostenibili e rispettare il chilometro zero). 
Comunque quando verso Natale sarò nel Belpaese, ho deciso di fare passeggiate esplorative al supermercato per conescere (a posteriori) la reperibilità di tutti quei prodotti che sto scoprendo un po' alla volta nelle mie trasferte per il mondo (perchè in fin dei conti, meglio tardi che mai).

05 ottobre 2014

Panini di zucca salati con semi di sesamo

Avevo avvisato: questo mese vuole essere arancione, tutto arancione!!! Ho una carissima amica francese che detesta questo colore: se mi leggi non volermene! Dopo l'esperimento dei biscotti golosi con pepite di cioccolato, ritorna l'abbinamento arancione-zucca, questa volta in versione salata. Buoni, buoni, buoni questi paninetti. Io li ho preparati piccolini e conservati in un barattolone di vetro. Si conservano perfettamente per qualche giorno, sicuramente per 4-5 giorni, di più non so perchè sono "evaporati" prima! Uno spuntino salato delizioso, da farcire come più vi piace!

04 ottobre 2014

Patacones, tostones, chips de plátano, banana fritta

In questo sabato un po' pigro, a grande richiesta della mia amica Lili e per rievocare giornate vacanziere non lontane con la mia amica Ary, torna "er fritto"!!! La non-amante-del-fritto, che poi sarei io, ha ripescato questo sfizietto fritto assolutamente sudamericano. Ma andiamo per ordine.
Pataconestostoneschips de plátanos, fettine di banana fritta...chiamatele come volete queste rotelline! Ma che storia è questa della banana fritta? Premessa essenziale: queste rotelline sono delle fettone di plátano macho verde (che letteralmente significa "banana maschio verde"), ma il plátano in questione non è una delle nostre classiche banane. Ma allora che cos'è? 
Effettivamente il plátano macho verde è della stessa famiglia (naturalisticamente parlando!) delle "classiche" banane, ma non è esattamente una banana. Sembra un gioco di parole, lo so. È una banana verde, praticamente acerba, che non va mangiata cruda (è cattivissima cruda, fidatevi!). La sua origine è asiatica ma attualmente si coltiva - e si consuma - anche in tutte le regioni tropicali e subtropicali d'America. In generale, il plátano macho verde è più grande di una banana comune ed è più stretto agli estremi. Il colore della buccia è verde e, quando maturo al punto giusto, la buccia diventa gialla con punti e strisce marroni (un po' come le banane!). Crudo il sapore è molto amaro, ma una volta cotto risulta più blando con un sapore suave e burroso. È costituito praticamente di solo amido, ed è per questo che deve essere cucinato. Si può cucinare con la buccia, cotto direttamente sul fuoco, ma anche bollito o al forno. In generale è usato come accompagnamento, un po' come una patata, per una grande varietà di piatti tipici di Perù, Colombia, Ecuador, Panamá, Venezuela, ed altri. Usatissimo in America Latina, in Brasile ha un altro nome, si chiama banana da terra.

03 ottobre 2014

Biscotti alla zucca con pepite di cioccolato fondente

Vi avverto, inizia il periodo "zucca"! E poi questo è il mese arancione delle zucche. E allora perchè non colorare di arancione anche i piatti?!? Perchè io alla cromoterapia, pure in cucina, ci credo. E allora benvenuto ottobre zuccone-tutto-arancione!
Oggi biscotti morbidi con quel sapore un po' nascosto (diciamo un retrogusto!) di zucca e quel tocco goloso di cioccolato che aggiunge buonumore. 

02 ottobre 2014

Fagottini di frolla alla ricotta con ripieno di confettura

"Fagottini" di borragine fritti, ora "fagottini" di marmellata al forno. Infagotto di ti tutto un po'. Pensavo che il verbo "infagottare" neanche esistesse. E invece si. C'è, esiste. 
Se andate proprio di fretta, ma non volete rinunciare al dolcetto goloso per la mattina dopo, "infagottate" anche voi questi dolcetti di frolla.

01 ottobre 2014

Pan d'avena di Ely

Certe volte basta davvero poco. Basta un sorriso. Basta una canzone. Basta un abbraccio. Basta uno sguardo. Basta un niente per ridimensionare i pensieri e renderli a misura d'uomo. Rimpicciolirli e tirar fuori un sorriso. Bisogna solo tenerlo a mente. E ricordare questa "regola" semplice quando è necessario, quando la mente vola via con le sue capriole.
Certe volte basta davvero poco. Nella vita, ma pure in cucina. Impastare ingredienti semplici e sorridere quando si apre il forno e si vede un impasto cresciutello e profumato. Come questo...


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